Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha fatto passi da gigante, aprendo la strada ad un potenziale di trasformazione senza precedenti per le aziende e il loro modo di operare. Oggi, l’IA viene utilizzata nelle applicazioni di ogni genere che incidono in modo significativo su molteplici settori aziendali e permettono una miglior performance in termine di velocità d’azione, riduzione dei costi e capacità di analisi. Questa trasformazione tecnologica va ben oltre l’automazione delle attività ridefinendo il modo in cui le aziende operano, prendono decisioni, interagiscono con i clienti e competono in un mercato in continua evoluzione.
Le varie aree di applicazione in cui l’IA svolge un ruolo fondamentale sono per esempio l’Assistenza Virtuale come chatbot e assistenti vocali, l’E-commerce che personalizza l’esperienza di acquisto, offrendo le preferenze dei clienti in tempo reale che consente di personalizzare le offerte sulle preferenze dell’utente o ancora la Ricerca e Selezione di personale e la Valutazione delle Performance dei dipendenti. Nel settore sanitario, l’IA viene impiegata per diagnosticare malattie, analizzare i dati di salute dei pazienti e migliorare la ricerca farmaceutica, consentendo una cura più precisa e personalizzata per ciascun paziente.
In questo contesto, le sfide e le considerazioni etiche che accompagnano l’evoluzione dell’IA sono diventate argomenti cruciali da esaminare, perché le categorie di dati che questi sistemi utilizzano sono per la maggior parte dei dati relativi ad una persona, un dipendente, un cliente, un prospetto o un paziente affetto di malattia. Poiché l’IA continua a sviluppare e trasformare le società ed il loro modo di agire, è essenziale fare un passo indietro per valutare le sfide e le questioni etiche correlate. Di fatto, l’utilizzo dell’IA in azienda va implementato secondo i requisiti del Regolamento Europeo UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali, c.d. GDPR, e del Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (IA Act) che mirano al rispetto dei diritti degli individui e al controllo sui propri dati. Alla luce di queste considerazioni, è quindi raccomandato alle società di mettere in conformità le loro attività Business as usual per non incorrere sanzioni pesanti o interdizioni con il rischio di mettere a repentaglio un investimento significativo.
A tale proposito gli operatori economici che utilizzano nuove tecnologie e applicativi di IA, devono procedere alle necessarie valutazioni di rischio e d’impatto sulle persone, contrattualizzare i servizi e la gestione della sicurezza con il provider secondo il dettato dell’art. 28 del GDPR, informare le persone coinvolte nei calcoli algoritmici nel rispetto del principio della trasparenza, richiedere il consenso per i trattamenti automatizzati ed effettuare le necessarie formalità presso il Garante della Privacy. L’IA e le nuove tecnologie vanno implementati nel rispetto del GDPR perché i modelli algoritmici hanno la capacità di riflettere i bias presenti nei dati di addestramento portando potenzialmente a situazioni di discriminazione per i diritti umani. L’IA deve conformarsi ai requisiti di trasparenza, correttezza e liceità e rispettare pienamente i diritti e i valori fondamentali dell’UE, tra cui il controllo umano, la sicurezza, la privacy, la trasparenza, la non discriminazione e il benessere sociale e ambientale.
Nel contesto di utilizzo di nuove tecnologie, non ancora del tutto affidabili, in un panorama legislativo di recente applicazione, è difficile trovare in azienda la competenza per gestire queste tematiche che di fatto vanno portate avanti con i progetti aziendali strategici ad alto valore aggiunto.
Per superare questo scoglio, oggi le società possono organizzarsi come una grande impresa ed inserire profili altamente specializzati nel proprio organigramma per garantire l’adeguatezza alla regolamentazione di tutti i nuovi progetti e programmi di IA grazie al modello di fractional management che vuole rappresentare una soluzione strategica per le imprese.
In conclusione “Il fractional manager” è di fatto una figura esterna, ma con un approccio operativo, che entra all’interno di un’azienda con un rapporto costi-tempo modulare, forte di una coerenza aziendale e una visione più ampia, quel manager è pronto a portare la sua esperienza a nuovi imprenditori.” Come lo ricorda Andrea Pietrini Chairman di YOURgroup.