Quando sono arrivato, nel 2016, il gruppo gestiva circa 26.000 mq, circa la superficie totale del Palazzo Pirelli di Milano. Oggi abbiamo raddoppiato gli spazi aprendo anche a Torino, Roma e abbiamo in pipeline un ulteriore raddoppio degli spazi nei prossimi 2 anni. In Italia abbiamo un target di 130.000 m.
Un tempo c’erano gli uffici. Belli o brutti, che tu fossi un banchiere o uno del marketing ci entravi alle 9 del mattino e ne uscivi alle 18.
A naso quel mondo è finito: siamo di fronte ad un fenomeno di dematerializzazione degli uffici, meglio dire della loro necessità come sito operativo di lavoro, che sta venendo meno in Occidente. Persino in Italia, che nella classifica contenuta in un report Eurofound-ILO pubblicato l’anno scorso risulta ultima (si veda il grafico in basso), si comincia a capire che l’importante è fare delivery: insomma, consegnare il progetto.
I vantaggi dello smart working sono diversi ed è bene dirlo, non sono adatti a chiunque. Chiunque abbia ancora una visione da ufficio standard, deve riflettere attentamente se decidere di utilizzare lo smart working come soluzione.
Consideriamo comunque i vantaggi più interessanti sia per il singolo che per la comunità. Risparmi tempo per i trasporti. In Brasile spingono molto sul tema, dato che, per esempio, Rio de Janeiro è super congestionata e il modo più velocedi spostarsi da un palazzo ad un altro è saltando su un elicottero e atterrando sui tetti dei grattacieli. È un metodo figo ma non tutti possono permettersi un elicottero.
In Danimarca e in Giappone lo fanno per risparmiare sui costi degli uffici. I lati positivi sulla produttività non mancano, a giudicare dai dati riportati nella analisi del governo britannico.